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N°68 - Messaggio di Nuccia per il natale 1995
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Grazie, Gesù, per averci regalato Nuccia. Alleluia!


MESSAGGIO DI NATALE 1995rosa


A nome della grande famiglia di Radio Maria, do un annunzio di amore, di
gioia e di pace al mondo intero. Gesù, luce delle genti, sta per nascere. Apriamo le
porte dei nostri cuori ed entri il Re della Gloria. L'Emmanuele desidera fare di noi la
Sua tenda, la Sua stabile dimora, perché ci ama infinitamente e vuole tutti salvi.
Accostandoci al mistero della sua incarnazione, invochiamo lo Spirito, perché questa
notte dallo splendore di Gesù le nostre vite siano trasfigurate e trasformate in autentiche testimonianze di luce.

Fratelli e sorelle, è tempo di andare: il mondo ci attende, ha bisogno di noi,
perché vaga nelle tenebre e rischia di perdersi nel buio dei nostri tempi. La nostra
società, così ricca, sazia di benessere, è vuota d'amore, di gioia e di speranza. Ha
vissuto troppo a lungo senza Dio, si è costruita il vitello d'oro ed ha perso quasi tutti
gli ideali della vita. Ora è inquieta, delusa, violenta. I giovani sono tristi, senza
prospettive per il futuro. La nostra società ha urgente bisogno di modelli di virtù, per
rinnovarsi nello spirito, per imparare nuovamente a credere, ad amare, a gioire, a
sperare, per comunicare ai giovani il gusto e il coraggio della vita.

Chi ha il dono delle fede non può più stare a guardare, né deve disperare, ma mettere mano
all'aratro, perché il Padre ci chiama tutti a collaborare con Lui, per la salvezza
dell'umanità. Leggiamo quindi i segni dei tempi e questa notte portiamo le nostre
realtà a Gesù, guardiamo a Lui e lasciamoci trasformare dal Suo Amore, domandiamo
consiglio allo Spirito per sapere cosa fare, dove andare, a chi portare la Buona Novella, come collaborare al progetto di Dio.


Sono passati quasi due millenni dalla sua prima incarnazione nel mondo e il
Padre continua, dopo due millenni, a proporre ancora all'uomo, Gesù, Suo unigenito,
come unica speranza, unica e vera salvezza del genere umano. Imitiamo la tenacia e la
perseveranza dell'Amore di Dio, che ha accettato la sfida dell'uomo, sordo al suo
messaggio, ma non ha mai rinunciato a salvare la sua creatura. Il nostro Dio è un Dio
fedele, lento all'ira e ricco di misericordia, paziente nell'attesa e lungimirante. È il Dio
dell'impossibile, Colui che conduce la storia ed interviene per cambiare, se noi glielo
consentiamo. Egli suscita continuamente anime generose disposte a farsi dono ai
fratelli per piacere a Lui e morire a sé stesse e al mondo, per generare la vita.
È questo il senso del Natale. Non lasciamo che anche quest'anno la festa della
vita passi nel rumore e nella prosperità del consumismo, del divertimento, della vanità.

Proponiamoci di imitare Gesù nell'amore, nella pazienza, nell'umiltà, perché solo cosi
si compie ancora il mistero dell'incarnazione. Facciamo memoria delle responsabilità,
che ci derivano dal Battesimo, grazie al quale siamo diventati figli di Dio e coeredi di
Gesù Cristo. Ciascuno di noi rifletta sul proprio stato, sui propri carismi e li metta al
servizio dei fratelli, secondo la volontà di Dio. In virtù del Battesimo, tutti siamo,
infatti, chiamati al mistero sacerdotale, profetico e regale di Cristo e, come Lui,
abbiamo il dovere di pregare e operare per la salvezza dei fratelli ed essere ciascuno di
noi profezia per l'altro, segno della croce vittoriosa di Cristo, morendo a noi stessi per
farci dono al prossimo. Il nostro Dio chiama non solo alla vita religiosa, ma anche alla
vita matrimoniale, politica, sociale, perché la messe è molta e gli operai sono pochi.

Mai come in questo tempo la chiesa ha bisogno dei laici. Questo è il segno più
eloquente della nostra epoca. Non abbiamo quindi timore di consegnarci a Dio, ma,
con fiducia ed abbandono, presentiamoci a Lui e diciamogli: “Siamo poca cosa,
Signore, ma veniamo a Te per fare la Tua volontà: con Te potremo cambiare la faccia
della terra”. Non temiamo, fratelli e sorelle, di lavorare nella vigna del Padre nostro.
Egli non pretende da noi grandi cose, perché conosce la nostra fragilità, sa quale peso
siamo in grado di portare, anzi ci assicura la sua presenza, essendo Lui la nostra forza,
la nostra sapienza, il nostro baluardo di salvezza.


Consapevoli delle nostre responsabilità battesimali e della presenza di Dio in
noi, ascoltiamo la voce del Battista, che, a distanza di millenni, grida a noi: “Preparate
le vie del Signore”. Proclamiamo con autorevole fermezza la verità, rinnegando la
menzogna, e proponendo opere di luce, correggiamoci fraternamente e incoraggiamoci
a vicenda, consoliamo gli afflitti, dicendo: « Coraggio, popolo mio, sono con te, il
premio ti attende, perché chi semina nel pianto raccoglierà nel giubilo. »

Quali meraviglie compie il Signore con il nostro umile ‘si’. Quanto amore e
rispetto, da parte di Dio, per l'uomo scopriremo un giorno nell'economia della nostra
salvezza! Egli recupera ogni nostra lacrima, ogni nostro sospiro, ogni fatica, ansia e
dolore. Niente è perduto di quanto l'uomo mette nelle mani di Dio, anche il più piccolo
gesto d'amore è valorizzato e utilizzato da Dio. Così mentre viviamo sulla terra, gli uni
al servizio degli altri, il meraviglioso Dio invisibile tesse per ogni vita uno stupendo
arazzo, intrecciando indissolubilmente i fili della vita degli uomini, nati per amare,
gioire e vivere in armonia, insieme. Beati noi se riusciamo oggi ad entrare nel numero dei suoi eletti.

Chiediamo questa notte al nostro Salvatore di guarire le nostre miserie, di
benedire i nostri carismi, il nostro lavoro; chiediamogli in particolare i doni necessari
ai nostri tempi: il dono dell'amore, della gioia, della speranza. Guardiamo anche a
Maria, da cui viene la nostra salvezza e diciamole in coro:


"O Stella dell'evangelizzazione, cammina con noi in questa valle di lacrime,
aiutaci a rigenerare la vita nel grembo della terra, fa che portiamo al mondo Gesù con
gesti concreti di amicizia e di solidarietà, perché tutti possano fare esperienza di amore
e di gioia, ed aprirsi finalmente alla luce».


La notte è profonda, ma non temiamo. Sappiamo che più buia è la notte, più
vicino è il giorno. Alleluia. Lode e gloria al Signore".

Nuccia